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C'è un meccanismo cartesiano di contrappesi di cui l'essere umano è così poco abituato a considerare l'esistenza tanto più esso è insito nella sua natura. Questo, al momento di avviare il cervello dopo un periodo di narcosi, parte da un dato tanto solido quanto solito e poi tira su a cascata tutta la coscienza dell'individuo, e fa all'incirca: "Io sono. Io sono Tizio. Questi sono i miei ricordi. Questi sono i miei obiettivi." E poi via, svegli e vigili per vivere. (Eminenti teste hanno teorizzato che la propensione dei più a saltare la quarta fase sia uno dei motivi alla base dell'infelicità nel mondo, ma questa è un'altra faccenda.) Ecco, lui iniziò: "Io sono." Fine. Non molto, in effetti.